Autore: Dott. Nicola Gentile
“Questa è una breve presentazione del testo di G. Fossi – Una proposta evoluzionista per la psicoanalisi. Con un manuale per la pratica terapeutica e la ricerca empirica.”
Con tale pubblicazione l’autore intende continuare un lavoro di analisi critica della psicoanalisi intrapreso già in altri testi (tra cui ricordiamo 1984; 1994).
Il presente lavoro però a differenza dei precedenti, in cui si cercano le prove che dimostrerebbero la debolezza di alcune scelte fatte nella storia della psicoanalisi, mira anche ad illustrare una proposta per far si che la psicoanalisi non scivoli all’interno di un contesto non scientifico.
Tale proposta viene presentata attraverso un progetto di ricerca empirica che si avvale della collaborazione di Falco di Volo, Andrea Giovannoni, Graziano Graziani e di Saulo Sirigatti.
Il lavoro nel suo complesso si articola in due parti. Nella prima viene esposta una sintesi di tutta la teoria psicoanalitica classica, derivata cioè dal lavoro di Freud. Questa sintesi viene sviluppata attraverso critiche e osservazioni acute sui punti deboli della psicoanalisi derivati dalle premesse teoriche che erano insite della cultura del famoso dottore austriaco.
Quindi viene affrontata la teoria e la tecnica psicoanalitica, lo sfondo culturale, il passaggio dal trauma reale alle fantasie ed infine i tentativi di salvataggio.
Per fare un esempio nel passaggio dal trauma reale alle fantasie, Fossi si pone la domanda se tale scelta non sia stata fatta da Freud per salvare la sua teoria, dimostratasi insoddisfacente nella spiegazione di casi clinici in cui pur non essendoci un trauma reale infantile, cioè una violenza, esisteva un problema psichico.
La scelta conservatrice, o scelta di rattoppo, di salvare la metodologia psicoanalitica, rappresenta per Fossi la dimostrazione di quanto poco scientifiche siano le premesse a tale teoria.
Elenca quindi in maniera dettagliata la serie di problemi che Freud dovette affrontare per salvare la sua teoria tra cui: il cambiamento di opinione sulla sessualità infantile; il passaggio dall’energia traumatica alla libido; il passaggio dall’esogeno all’endogeno e la costruzione di una teoria della mente; la regressione infinita; le teorie dello sviluppo psicologico; l’estensione eccessiva del concetto di fantasie; il rinvenimento di strumenti per andare nel passato o per farlo rivivere; l’interpretazione dei sogni; la costruzione di una teoria delle difese e il cambiamento del concetto di rimozione; la drammatizzazione dell’infanzia; la patologizzazione universale dell’infanzia e poi dell’adulto; il diverso ruolo dei genitori; il cambiamento della teoria del processo psicoanalitico; la dicotomia tecnico – osservativa; la moltiplicazione delle teorie ed il loro rifiuto.
Nella seconda parte la teoria psicoanalitica viene affrontata più dal punto di vista della pratica terapeutica. Come scrive Fossi (2003): <<Ricorrendo a un linguaggio metaforico, potremmo dire che una tecnica messa in atto per produrre la pioggia (la conoscenza dell’inconscio) si è mostrato utile come ginnastica, cioè come psicoterapia.>> (Ivi, p. 11)
In questa parte, infatti, l’autore volendo dare una risposta alle accuse di non proporre una soluzione alternativa a ciò che propone di abbandonare, presenta un manuale in cui descrive ciò che la psicoanalisi potrà divenire una volta che prenderà coscienza dei concetti esplicativi inaccettabili descritti nella prima parte del testo.
Per far ciò sono elencati gli aspetti riguardanti la teoria evoluzionista che possono contribuire a salvare quella psicoanalitica.
A seguito di ciò, sono descritti i fattori terapeutici che vengono suddivisi in fattori predisponenti, fattori operanti e la risposta del paziente. Infine, sono indicati i vari aspetti del processo psicoanalitico che vengono modificati rispetto alla teoria ortodossa.
In altre parole non è detto che la psicoanalisi pur essendo nata in modo poco scientifico, non funzioni. In tutti i lavori di Fossi, infatti, si legge una ferrea critica che mira non a distruggere la psicoanalisi in toto come metodo terapeutico, ma ad eliminare quegli aspetti spiacevoli che se non tenuti in considerazione faranno si che essa scivoli tra le <<pseudoscienze>>. (Ivi, p.214)
Per far ciò l’autore illustra nell’ultimo capitolo una strada, rappresentata dal progetto di indagine empirica sulla psicoanalisi, svolto in collaborazione con altri autori.
Tale progetto utilizza lo schema dei fattori predisponenti, fattori operanti e quindi esamina il loro meccanismo di azione rappresentato da meccanismi psicologici quali: persuasione, suggestione, identificazione, apprendimento ed altri.
In conclusione, si può affermare che il lavoro descritto, ha la duplice finalità di criticare e salvare la teoria che il medico viennese propose alla fine dell’ottocento.
Come scrive Fossi: <<Non sono in grado di precisare, il valore della mia proposta, ma sono convinto che nessuna proposta autenticamente innovativa non chiederà un sacrificio minore alla Società degli Psicoanalisti>>. (Ibidem)
Bibliografia.
– Fossi, G. (1984). Le teorie psicoanalitiche. Padova: Piccin.
– Fossi, G. (1994). La psicologia dinamica.Una eredità del XX secolo. Roma: Borla.
– Fossi, G. (2003). Una proposta evoluzionista per la psicoanalisi. Con un manuale per la pratica terapeutica e la ricerca empirica. Milano: Franco Angeli S.r.l.